dfe2f3b12582388c3dadde15cd2a9151 by Unknown

autore:Unknown
Format: epub

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Iver risponde al primo squillo. «Ciao. Com’è andata?»

«È Borg» ansimo mentre percorriamo a passi rapidi l’area arrivi dell’aeroporto di Šeremet’evo, diretti al primo volo per Archangel’sk.

«Che cosa?»

«È Borg. L’uomo che abbiamo cercato per tutto questo tempo è Svein Borg. Tutti i dettagli corrispondono. Cristo santo, Iver…» Faccio una breve pausa mentre Milla prende posto tra i passeggeri in coda per il check-in. «Questa volta ce l’abbiamo in pugno.»

«Già, ma il caso di Siv e Olivia? Corrisponde anche quello?»

«Torna tutto, amico. Borg era in Norvegia al momento della loro sparizione. Occorre solo trovare un modo per farlo parlare. La prima volta non mi ha dato l’impressione di essere un tipo che si sbottona. Ma forse la musica cambierà quando gli diremo che abbiamo incontrato Michail, il suo compagno di sbronze.»

«Devi farlo parlare, Thorkild. Deve confessare tutto.»

«Sicuro» riprendo io. La coda è andata avanti, i passeggeri si stanno disponendo a semicerchio intorno al banco. «Però c’è un problema.»

«E sarebbe?»

«Robert e Camilla. E L’auto che mi ha investito. Quando Robert e Camilla sono morti Svein Borg era già in Russia, e non può avere nulla a che fare neppure con il tentativo di ammazzare me. A meno che un amichetto non gli dia manforte a Oslo.»

Iver ha un momento di esitazione. «E ti sembra plausibile?»

«Che cosa?»

«Che abbia un complice a Oslo.»

«Non lo so» riprendo io. «Non ho ancora avuto il tempo di rifletterci bene.»

«Il tempo non ci manca, Thorkild» risponde Iver. «Borg è in galera. Non va da nessuna parte. E non è il caso di prendersela troppo se venisse fuori che la morte di Robert non ha niente a che vedere con questa storia.»

«Hai ragione» concludo, voltandomi a cercare Milla con lo sguardo. Tra le persone assiepate intorno al banco del check-in non la vedo.

«Thorkild?» dice la voce di Iver al telefono. «Ci sei ancora?»

«Un secondo solo.» Mi premo il cellulare contro il petto mentre mi avvicino al gruppo dei passeggeri.

Alla fine scovo anche Milla. Sta parlando con l’uomo al banco, il busto proteso in avanti. L’uomo gesticola e scrolla la testa, cercando di spiegarsi per filo e per segno. Finché Milla abbandona la coda e si dirige verso di me.

«Che succede? C’è qualche problema?» le domando quando mi raggiunge.

«Hanno sospeso tutte le autorizzazioni per Archangel’sk. Gli stranieri non possono imbarcarsi.»

«Che cosa? Perché?»

«È in corso un’importante operazione di polizia.» Esita, fa un lungo respiro e prosegue: «Stanno cercando un detenuto evaso da uno dei campi di lavoro della zona».

Immediatamente gli schermi televisivi dell’aeroporto iniziano a mostrare un volto noto. Il testo che scorre sotto la fotografia è in russo, poi passa la traduzione inglese.

«Maledizione!» Mi porto di nuovo il telefono all’orecchio. «Iver? Sei ancora in linea?»

«Sono qui» risponde. «È successo qualcosa?»

«Già…» sospiro appoggiandomi a un pilastro. «Svein Borg ha tagliato la corda.»

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